Migliora la disponibilità e l’assorbimento dei nutrienti. Le sostanze umiche dell’humus hanno una elevata capacità di scambio cationico, ovvero aumentano la quantità degli elementi nutritivi e ne rendono più efficiente lo scambio dal terreno alle radici.
Contrasta il dilavamento dei nutrienti. Le sostanze umiche esplicano un’azione chelante con i principali microelementi (es. Fe, Zi, Mn, Ni, Cu), fissandoli in complessi più stabili che ne riducono la perdita per lisciviazione o precipitazione.
Le sostanze umiche aiutano le difese delle piante promuovendo l'attivazione del metabolismo secondario, responsabile di una maggiore resistenza agli attacchi dei principali patogeni.
L’humus è un naturale regolatore di pH e contrasta il fenomeno della salinizzazione dei suoli.
COMPONENTE FISICA
Migliora la struttura fisica del terreno garantendo un rapporto equilibrato tra macro e microporosità del suolo. I macropori rendono il terreno maggiormente areato favorendo lo sviluppo radicale delle piante, mentre i micropori consentono l'accumulo di riserve idriche indispensabili nei periodi di siccità.
Contrasta l'erosione del terreno grazie alla formazione di complessi umo-argillosi che permettono una maggiore resistenza all’erosione superficiale esercitata dal vento e dalle acque di scorrimento.
I terreni ricchi di humus contrastano i fenomeni di inquinamento delle falde acquifere grazie all’assorbimento e all’inattivazione di sostanze potenzialmente tossiche come composti organici di sintesi e metalli pesanti.
COMPONENTE BIOLOGICA
Contiene fitormoni naturali come Auxine, Gibberelline e Citochinine, i cosiddetti ormoni della crescita. Regolano i principali processi di formazione e sviluppo delle piante come distensione e differenziazione cellulare, invecchiamento dei tessuti, caduta delle foglie, fototropismo, geotropismo, dominanza apicale, formazione dei frutti, induzione di germinazione e fioritura e mobilitazione delle riserve dei semi.
Contiene un’enorme biodiversità di microrganismi utili. Una ricca flora microbica nel terreno favorisce fenomeni di simbiosi che permettono l'assimilazione di macro e microelementi già presenti nel terreno ma in forme non biodisponibili, portando ad un netto miglioramento delle condizioni fitosanitarie generali delle piante coltivate.
Tra i microrganismi utili del suolo abbiamo:
BATTERI - Sono i più numerosi e hanno caratteristiche e compiti molto diversi come la fissazione dell’azoto atmosferico, l’ossidazione dello zolfo, la degradazione della cellulosa e la decomposizione delle sostanze tossiche.
FUNGHI - Degradano molecole complesse come cellulosa e lignina.
Hanno un ruolo fondamentale nella formazione dell’humus. Molte specie di funghi possono formare delle micorrize entrando in simbiosi con le radici delle piante.
ATTINOMICETI - Sono uno stato intermedio tra funghi e batteri.
Anch’essi degradano la sostanza organica liberando i nutrienti in essa contenuti. Producono, inoltre, antibiotici naturali e geosmina, responsabile del caratteristico odore di sottobosco e terra bagnata.